Per chi come me, che da svariate decadi, si confronta con il complicato compito di scrivere dei suoni e descrivere la musica e i suoi interpreti, l’occasione offertami dalla Casa del Jazz (poter realizzare un ciclo di 12 incontri sul jazz e le sue contaminazioni) è da considerare assolutamente imperdibile. Poter far ascoltare la musica, mostrare video, coinvolgere colleghi giornalisti “informati dei fatti”, avvalermi di esempi suonati dal vivo da musicisti appassionati del genere in questione, mi permetteranno di realizzare 12 appuntamenti, intitolati “Jazz Colours – La musica che ti gira intorno”, che vogliono, come dichiarato nel titolo illustrare, nel modo più esaustivo e spettacolare possibile, gli infiniti “colori del jazz”.
Andando oltre la visione del jazz come genere ben definito (e storicizzato), credo fermamente che un viaggio fatto fuori i confini della tradizione e del rigore formale, possa agevolare ancora di più l’interesse (per la verità sempre crescente) verso una forma di musica spesso (e a torto) tenuta in circuiti troppo ristretti. Questa serie d’incontri si basa, quindi, sul concetto di considerare il jazz (in tutte le sue declinazioni) un linguaggio aperto e libero fino dai suoi esordi, e come tale, disponibile ad assorbire ogni tipo di sollecitazione altra (sia essa culturale, etnica o sociale). Il jazz è, e non sono solo io a pensarlo, l’unico “grande ombrello” sotto cui si può riparare la creatività dei musicisti di oggi, con la concreta possibilità di poter esprimere qualcosa di nuovo ed inedito, agli inizi di un secolo che segue un altro dove tutto sembra stato già fatto.
Jazz in senso lato, jazz come possibilità di contaminare e sperimentare, jazz come crocevia di scambio di culture lontane, jazz come zona franca per poter rischiare in nome del nuovo. Ma anche jazz come suono popolare e comprensibile, Jazz come proposta sonora che offre vari livelli di lettura. Lasciando ad altri l’aspetto di analisi dei generi, degli stili e delle rigorose evoluzioni, “Jazz Colours – La musica che ti gira intorno” si pone come obbiettivo lo scopo di avvicinare il pubblico ad un mondo variegato e che spesso esprime i suoi picchi in ambiti che, per essere compresi a pieno, hanno bisogno di una preparazione minima dell’ascoltatore. Pur mantenendo alta l’attenzione sugli archetipi del jazz puro, credo sia importante, portare per mano il pubblico verso ambiti che, talvolta, appaiono oscuri e che, in realtà, sono espressione popolare diffusa. In “Jazz Colours – la musica che ti gira intorno ” il jazz, nella sua essenza, sarà sempre accompagnato da un’altra parola. Sarà interessante illustrare perché quella musica è nata, il suo contesto sociale, gli incroci culturali, il tipo di diffusione nel territorio e nel tempo. (A.S.)
La Casa del Jazz presenta
Jazz Colours – La musica che ti gira intorno
12 incontri sul jazz e le sue contaminazioni
Auditorio della Casa del Jazz
Ore 19.00
Conduce Alfredo Saitto
Con la collaborazione tecnica di Vittorio Malpassuti
Il calendario
Lunedì 5 Ottobre: Introduzione al ciclo. Un volo radente sulle macroaree dell’universo jazz e un viaggio a ritroso nel tempo.
Lunedì 12 Ottobre: Jazz e Cuba.
Lunedì 19 Ottobre: Jazz e Brasile.
Venerdì 30 Ottobre: Jazz e Rock.
Lunedì 2 Novembre: Jazz e l’elettronica.
Mercoledì 11 Novembre: Jazz e i Beatles.
Lunedì 16 Novembre: Jazz e Musical.
Lunedì 23 Novembre: Jazz e Tango.
Lunedì 30 Novembre: Jazz e World Music.
Lunedì 7 Dicembre: Jazz ed il Pop (forma canzone)
Lunedì 14 Dicembre: Jazz e Ballo.