La Casa del Jazz presenta
Jazz Colours – La musica che ti gira intorno
12 incontri sul jazz e le sue contaminazioni
5° incontro
Jazz e Elettronica
Lunedì 2 novembre
Auditorio della Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 - 00153 Roma
Ore 19.00
Ingresso gratuito
Info line: Tel. 06 704731 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00)
Con la collaborazione tecnica di Vittorio Malpassuti
Con
Maria Pia De Vito (voce & elettronica)
Luca Bulgarelli (basso & elettronica)
Michele Rabbia (batteria, percussioni e elettronica)
Alessandro Gwis (pianoforte & elettronica)
Il jazz e l’elettronica si affidano ad una serie di definizioni (electronic jazz, electro-jazz, e-jazz, jazztronica, jazz house, neo-jaz o future jazz) che provano a catalogare le molte espressioni sonore che fanno tutte capo alla commistione della libertà del jazz con il suono figlio della tecnologia, del computer e degli emulatori di suono. Molti musicisti sono alla continua ricerca di nuove aree in cui la loro creatività possa esprimersi in qualcosa di veramente inedito. Superato il periodo dove le soluzioni elettroniche invece di liberare la creatività, in realtà, la inibiva, creando degli stereotipi spesso sempre uguali (questo è avvenuto e avviene ancora nel pop e nella dance), il talento e l’intelligenza dei musicisti è riuscito a trovare un modo di “far suonare” il freddo suono del computer, fondendolo con gli strumenti acustici. Dopo il passaggio dal jazz acustico a quello elettrico avvenuto negli anni Settanta (Miles Davis, Herbie Hancock, Ornette Coleman), negli anni Ottanta musicisti come Bill Laswell e Jan Garbarek hanno estremizzato la loro ricerca (in un mix di stile, sonorità inusuali e tecnologia). Fra gli anni Novanta e il 2000 esplode la commistione tra soluzioni prodotte dal computer e le sonorità jazz (St Germain, DJ Takemura, Perry Hemus, Jazzanova) entrando prepotentemente nelle classifiche di vendita. Il movimento cresce e raccoglie non solo musicisti, ma anche produttori, DJ, video maker, artisti visivi, creando suggestive performance multimediali e multidisciplinari. Alcuni nomi: i produttori (spesso dei veri e propri team) Squarepusher, Spring Heel Jack, London Elektricity, Landslide; i musicisti techno come Laurent Garnier e Carl Craig; gli strumentisti della scena tradizionale jazz con la voglia di sperimentare come il pianista Bugge Wesseltoft e il trombettista Nils Petter Molvær. E come non ricordare The Cinematic Orchestra, una formazione che rappresenta in modo perfetto la corretta sintesi del jazz con i suoni elettronici.
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